Arte, Fotografia, Disegni e Progetti di Architettura Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
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Biografia dell'autore -
Mario Seccia, Francesco Moschini e Valentino Zeichen
A.A.M. Architettura Arte Moderna, 19 dicembre 1983
© Gabriel Vaduva / Archivio FFMAAM
Biografia dell'autore

Mario Seccia (L'Aquila 1941) si laurea in Architettura a Roma nel 1973.
Nello stesso anno partecipa all'elaborazione di un Piano di salvaguardia del territorio per il governo di San Marino, vincendo inoltre il secondo premio (insieme a P. Berti) al concorso per una Scuola Materna sempre a San Marino. Partecipa nello stesso periodo, come addetto alle esercitazioni, al corso di Composizione Architettonica tenuto da S. Dierna alla Facoltà di Architettura di Roma. Nel 1975 vince un assegno di formazione didattica e lavora presso la Facoltà di Architettura di Roma, nel corso tenuto da L. Quaroni, divenendo poi ricercatore confermato e collaborando alla didattica con C. Dardi.

Mario Seccia svolge attività di ricerca partecipando a mostre e concorsi nazionali ed internazionali, ponendo sempre particolare attenzione alla rappresentazione e al disegno, ottenendo pubblicazioni su importanti riviste del settore tra cui «Controspazio», «Domus» e «A+U». Progetta e realizza edifici pubblici come lo I.T.C. di Vetralla (con U. Colombari e G. De Boni) e tre uffici postali in Trentino (con G. Grutter). Nel 1983 partecipa, come coordinatore, al progetto per il Laboratorio su Roma per conto della Galleria A.A.M. di Roma e al Seminario di Studi e Progettazione su Cerreto Sannita.

Dai suoi progetti appare evidente l'intreccio tra la chiarezza degli impianti geometrici e la continua tensione revisionistica verso l'architettura che tramite il fare artistico viene presentata come dialettica tra palese ed immaginifico. Pr questo appaiono emblematici i progetti per il casale nella campagna viterbese del 1976; il progetto di un Parco Archeologico Industriale all'Ostiense (1984-85); lo studio di fattibilità di tre centri parrocchiali ad Avellino del 1988; il concorso per la sistemazione dell'area della Stazione Centrale di Milano e, soprattutto, La Torre di Guardia delle antiche colture delle colonne.
Nei suoi disegni si invera una profonda meditazione sul sentimento dei luoghi che, attraverso il simbolo, viene riproposta nella diade mithos e logos.

Antonio Labalestra