Arte, Fotografia, Disegni e Progetti di Architettura Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
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Biografia dell'autore -
Giovanna De Feo, Francesco Moschini e Palma Bucarelli
GNAM Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, 12 giugno 1974
© Gabriel Vaduva / Archivio FFMAAM
Biografia dell'autore

Palma Bucarelli (Roma 1910 - 1998), critica d'arte e storica dell'arte italiana è stata una delle più importanti direttrici-soprintendente di museo italiane del Novecento.

Si laurea in Storia dell’Arte con Pietro Toesca. Durante il corso di perfezionamento conosce Giulio Carlo Argan, che sarà per tutta la vita un punto di riferimento personale e professionale. Dopo aver vinto il concorso “per la carriera direttiva degli storici dell’arte”, dal 1933 al 1936 lavora alla Galleria Borghese. Successivamente viene trasferita alla Soprintendenza di Napoli, dove resta un anno. Dall’agosto 1937 è ispettrice alla Soprintendenza del Lazio, e dal dicembre 1939 ispettrice presso la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, di cui è stata soprintendente dal 1941 al 1975.

Il 1944 è un anno di riflessione e maturazione da cui nasce il diario Cronaca di sei mesi, pubblicato nel 1997. Quello stesso anno riapre – prima in Italia – la Galleria, con undici sale dedicate alla giovane pittura italiana. Emergono, da questo momento in poi, i gusti della Bucarelli: Morandi, Scipione, Savinio, mentre un presunto ostruzionismo nei confronti di de Chirico determinerà un’inimicizia duratura, e molte polemiche negli anni a seguire.

Grazie anche al supporto di Lionello Venturi, dal 1946 la direttrice avvia un’attività didattica avanzata. Dal 1948, la predilezione per l’astrattismo si fa sempre più chiara: è l’anno della mostra Arte astratta in Italia. Nel 1951 è la volta di Arte astratta e concreta in Italia, che sancisce ulteriormente l’orientamento del museo. Perilli, Consagra, Dorazio, Turcato, Corpora, Scialoja, Capogrossi sono i “suoi” pittori; fra le acquisizioni internazionali figurano opere di Moore, Klee, Ernst, Giacometti, Zadkine, Picasso.

Gli anni Cinquanta sono quelli delle grandi mostre che l’hanno resa celebre per le scelte anticonformiste, nonché per le polemiche che ne sono seguite: Picasso (‘53), Scipione (’54), Mondrian (’56, con allestimento di Carlo Scarpa), Pollock (‘58). Quest’ultima mostra, insieme all’esposizione del Sacco grande di Burri l’anno successivo, è il detonatore che fa esplodere la polemica astrattismo-realismo. Sono anni difficili per Palma, difesa da una generazione di artisti e di critici a lei affini (soprattutto Argan e Venturi), ma attaccata sia sul piano culturale che su quello gestionale. Nel ’61 compie un tour di conferenze negli Stati Uniti; nel ’62 è nominata commendatore dal presidente Segni.

Una nuova stagione polemica si apre con il decennio successivo, quando la Bucarelli, ancora e sempre capace di vedere il nuovo e di promuoverlo, imprime un inedito corso al programma culturale della Galleria, ospitando gli spettacoli di Tadeusz Cantor, i concerti di Nuova Consonanza, la mostra di Piero Manzoni (1971). L’acquisto della Merda d’artista sarà oggetto di una interrogazione parlamentare.

Nel ’72 riceve la Légion d’Honneur e diviene Accademica di San Luca; nel ’75 è nominata Grande ufficiale della Repubblica. Dona una sessantina di opere d’arte della propria collezione alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, i carteggi all’Archivio di Stato e la Biblioteca all’Accademia Nazionale di San Luca.