Biografia e dati del Fondo Vinicio Paladini
Vinicio Paladini (Mosca 1902–Roma 1971) nel 1921 conosce Giacomo Balla e comincia la frequentazione degli ambienti dell'avanguardia politica e artistica romana e la Casa d'Arte Bragaglia. Partecipa alle mostre collettive del Movimento Futurista situandosi su posizioni autonome, tanto sul piano artistico, per il suo costante riferimento alle avanguardie russe e francesi, che sul piano ideologico.
Nel 1923 lancia insieme a I. Pannaggi e a E. Prampolini il Manifesto dell’Arte Meccanica Futurista, già pubblicato su «Nuova Lacerba» nel 1922 senza Prampolini. Nel 1927 fonda il Movimento Immaginista, pubblicando il numero unico della Ruota Dentata. L'Immaginismo adotta le posizioni dell'avanguardia in funzione di un primato dell’”immagine” come postulato estetico della modernità. I fotomontaggi di Paladini documentano a questo proposito una conoscenza e una volontà di sintesi fra dadaismo, costruttivismo e metafisica. A partire dal 1928 prende parte come architetto alle mostre del Razionalismo. Nel 1935 allestisce il padiglione italiano dell’”Opera Maternità e Infanzia” in occasione della Esposizione Internazionale di Bruxelles. Il Padiglione è costituito da grandi pannelli realizzati da fotomontaggi accompagnati da testi in cui si fondono innovazione artistica e propaganda, comunicazione e messaggio politico. Nel 1937 realizza con U. Barbaro la scenografia del film L'Ultima nemica; nello stesso anno partecipa alla “Mostra delle Colonie Estive e dell’Assistenza all’Infanzia”, realizzando il Padiglione della Scuola, in cui è evidente la continuità tematica rispetto alla Esposizione di Bruxelles con l’impiego della fotografia in funzione architettonica e del linguaggio del Razionalismo applicati alla comunicazione del messaggio propagandisco. Nel 1938 partecipa alla Mostra del Minerale.
Nel 1939 V. Paladini si trasferisce in America e si stabilisce New York, dove vive fino ai primi anni '50 lavora come architetto e designer di negozi e di interni insieme a L. Barmache. Il n. 161 di «Casabella» contiene un articolo su di un negozio di abiti per signora realizzato a Broadway per la ditta Mack Sepler.
Tornato in Italia nel 1954, Paladini prosegue la sua attività di architetto. Fra il 1956 ed il 1963 realizzerà con M. Ridolfi e W. Frankl il Quartiere C.E.P. Monigo a Treviso. Contemporaneamente si dedica alla realizzazione del Pressbook, un volume di 21 tavole composte a mano intorno al 1954, con fotografie originali e strisce di carta colorata, che avrebbe dovuto documentare la sue intera attività di architetto, rimasto allo stato di progetto.
Il suo lavoro è stato raccolto nel volume Vinicio Paladini futurista immaginista (Gussago, 1997).
Romolo Tancredi
Ordinamento del fondo Vinicio Paladini a cura di Antonio Labalestra
Supervisione di Paola Carucci / consulenza scientifica di Erilde Terenzoni e Flavia Lorello dell’Archivio Centrale di Stato di Roma