Arte, Fotografia, Disegni e Progetti di Architettura Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
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Biografia dell'autore

Claudio D’Amato (Bari 1944) si laurea in Architettura a Roma nel 1971, dove inizia a praticare attività didattica e di ricerca. Professore ordinario di Composizione architettonica dal 1987, svolge i primi anni di insegnamento a Reggio Calabria, e dal 1992, nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, di cui è uno dei fondatori, e preside fino al 1997. Particolarmente attento ai problemi connessi alla trasmissibilità della disciplina, partecipa attivamente all’ultima riforma universitaria. Nel 1968-69 collabora alla redazione del Dizionario Enciclopedico d’Architettura e Urbanistica e dal 1974 al 1981 è redattore della rivista «Controspazio». E’ uno dei curatori della 1a edizione della Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia “La presenza del Passato”. Dal 1983 al 1986 è membro della commissione esperti del settore architettura della Biennale. Partecipa al “Progetto Roma” della XIV Triennale di Milano, alla XVII Triennale “Le città immaginate” e alla Mostra “Il centro altrove” per la XIX Triennale.
C. D’Amato è autore, con F. Cellini, di studi monografici su Roberto Gabetti e Aimaro Isola e su Mario Ridolfi. In particolare, l’eredità ridolfiana lo spinge ad un approccio “artigianale” al mestiere dell’architetto, e alla ricerca del valore espressivo della costruzione. Vincitore nel 1982 del concorso per il rifacimento della facciata del palazzo Miccichè a Scicli (Ragusa), e nel 1983 del concorso nazionale di I grado per una Fontana monumentale a Massimina (Roma), tra le opere realizzate si segnalano la casa Reggini a S. Marino (1982-85), il Giardino delle Ore in via Makallè a Roma (1992-93) e la Facoltà di Agraria dell’Università di Reggio Calabria (1987-97), primo premio “Fiere di Verona” per la migliore architettura in pietra nel 1997.
L’attività teorico-progettuale di D’Amato testimonia la continuità di una ricerca, la cui originaria volontà di misurarsi con le forme della storia si è andata progressivamente traducendo in un’esigenza di scavo nelle loro ragioni costruttive. Gli attuali interessi, incentrati sul valore rifondativo della componente tettonica dell’”organismo architettonico”, trovano la più diretta sperimentazione all’interno della Facoltà di Bari, la cui specificità consiste nell’indagine teorico-pratica sulla costruzione in pietra contemporanea.

Anna Bruna Menghini