Arte, Fotografia, Disegni e Progetti di Architettura Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
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Biografia dell'autore -
Ettore Sottsass e Francesco Moschini
Galleria La Nuova Pesa, Roma, 1986
© Tatiano Maiore / Gabriel Vaduva / Archivio FFMAAM
Biografia dell'autore

Ettore Sottsass junior (Innsbruck 1917 - Milano 2007) è figlio d’arte e muove i primi passi in campo professionale proprio nello studio paterno. Nel 1947 il giovane Sottsass apre a Milano il suo primo studio di architettura e design, iniziando una collaborazione con Giuseppe Pagano.

Fin dalla età giovanile Sottsass manifesta e coltiva diversi interessi in campo artistico e soprattutto nella pittura, influenzato in maniera decisiva dall’amico-pittore Luigi Spazzapan, aderisce al MAC - Movimento Arte Concreta - nel 1948, partecipando alla prima mostra collettivo di Milano e promuovendo a Roma la mostra dedicata all’Arte astratta in Italia.

Come afferma più volte Sottsass, un’altra persona che ebbe un peso decisivo nella sua formazione fu il padre, con il quale il giovane architetto collabora in più di un’occasione. Da ricordare sono sicuramente i progetti del cosiddetto villaggio operaio a Iglesias e della scuola elementare a Predazzo rispettivamente del 1949 e dei primi anni Cinquanta.

Nel 1957 Sottsass riceve un primo importante incarico, è nominato art director della società Poltronova, ma la grande occasione arriva un anno più tardi. La Olivetti punta tutto su di lui e gli affida il compito di disegnare la linea del primo calcolatore elettronico italiano, datato 1959, e chiamato Mainframe Elea 9003 e che gli valse il suo primo Compasso d’Oro nello stesso anno. A questo successo seguirono ancora la calcolatrice Logos 27, datata 1963, le macchine da scrivere Praxis 48, del 1964, il sistema per ufficio Synthesis, nel 1973, e soprattutto la macchina da scrivere Valentine, del 1969, e che è entrata a far parte della Collezione Permanente del MoMa di New York.

Il trentennio che trascorre in collaborazione con Olivetti rappresentò per Sottsass la possibilità di essere scoperto a livello internazionale e di poter procedere serenamente e con autorevolezza nel suo percorso di sperimentazione.

A metà degli anni Sessanta, anticipando il periodo dei conflitti sociali e delle grandi contestazioni, Ettore Sottsass indica una nuova via per il design - il radical-design - che tende ad affermare i principi di nuova rinnovata estetica del design improntata a valori che richiamano l’attenzione sull’etica, e le condizioni politiche e sociali.

Il Radical-design di Sottsass tende a sganciarsi dalle logiche consumistiche imposte dalla “società della pubblicità” aderendo a un design più rasserenante.

Sono gli anni dei lavori di grande impatto visivo e sperimentale, come i Superbox, armadi con grosse basi rivestiti in laminati, prodotti per Poltronova in serie limitata nel 1966, la vena creativa utopica del genio di Innsbruck tocca il suo apice nel 1972 con la creazione di Micro Environment - casa ambiente futurista e grigia - presentata al MoMa di New York in occasione della mostra “Italy: the new domestic landscape”, in cui afferma “volevo che la casa diventasse un ambiente unico e non diverse stanze come momenti diversi dell’esistenza”.

Nel 1976 dopo una serie di conferenze tenute in diverse Università della Gran Bretagna il Royal College of Art di Londra gli conferisce la Laurea Honoris Causa.

Nel 1979 aderisce al gruppo Alchimia, con il quale partecipa al Design Forum di Linz nello stesso anno presentando alcuni oggetti molto innovativi tra i quali “Seggiolina da Pranzo”, la lampada da terra “Svincolo” e il tavolino “Le strutture tremano”.

Ma l’esperienza creativa più importante della sua vita, Ettore Sottsass la realizza con tutta probabilità nel 1981, quando fonda, insieme a Hans Hollein, Arata Isozaki, Andrea Branzi, Michele De Lucchi, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedine, Alessandro Mendini, Nathalie du Pasquier, Michael Graves, Shiro Kuramata, Javier Mariscal, George Sowden, Barbara Radice, il gruppo “Memphis”.

Memphis si rivela un autentico laboratorio di idee creative, che realizza opere che tengono conto delle relazioni tra oggetto, ambiente e architettura e nelle quali alla funzionalità si antepone il valore emotivo e simbolico, e che cambia la concezione del design italiano dei mobili aprendo la strada all‘avanguardia del Post-design.

L’essenza di tutti i propositi di Memphis sono realizzati da Sottsass attraverso la “libreria Carlton” caratterizzata da una forma esoterica che ricorda un totem e dalla parte superiore dal chiaro aspetto antropomorfo di un uomo con braccia sollevate e gambe aperte.

Dal 1985 Sottsass riprende con vigore ad occuparsi anche di Architettura, realizzando Casa Wolf in Colorado, progetto realizzato ponendo una grande attenzione all’ambiente, ai materiali e al colore e le finiture applicate; Casa Olabuenaga a Maui nel 1989, in cui si combinano e si incastrano una serie di volumi colorati adagiati su una grande terrazza in legno affacciata sull’oceano; ed altre case in giro per il mondo.

In questa fase, oltre all’architettura, Sottsass si dedica alla collaborazione con diverse Gallerie d’Arte e si allontana dalle logiche produttive dell’industrial-design come dimostrano alcune sue creazioni per la Galleria Blum Helman di New York e per la Galleria Mourmans.

Tuttavia, occorre ancora segnalare la sua firma nell’allestimento degli interni dell’aeroporto di Malpensa 2000, un progetto semplice che intende comunicare al viaggiatore che parte o arriva una Italia non presuntuosa, non aggressiva, non in preda al panico ne in affanno, bensì un’Italia che insegue una cultura dedicata all’uomo“.

Ettore Sottsass è stato unico e ha segnato tante epoche nella sua lunga vita, è stato protagonista del Razionalismo, del MAC, dello Spazialismo fino alla cultura pop e lo ha fatto entrando con la sua creatività nel mondo del design, dell’architettura ma anche in quello della pittura e della grafica.

I premi e riconoscimenti ricevuti dal Sottsass sono innumerevoli, così come le mostre personali, dedicategli dai più importanti Musei internazionali, e gli oggetti entrati a far parte delle Collezioni permanenti dei Musei e Gallerie di tutto il mondo sono la sintesi, non completa, della sua grandezza.